C’è una bellissima frase di Niccolò Machiavelli che ci pone di fronte alle più svariate riflessioni. Ed è la seguente: «Ognuno vede quel che tu pari, pochi sentono quel che tu sei ». Nulla di nuovo, certo: ma qualcosa di incredibilmente attuale e versatile. Versatile, poiché possiamo benissimo applicare questo assioma non solo al nostro individuale percorso di vita, bensì anche ad argomentazioni e tematiche di più ampio respiro: come, per esempio, quella della (finta) solidarietà.
‘Solidarietà’ è una bella parola: deriva dal latino giuridico, più precisamente dall’aggettivo solidum. Poi diventato sostantivo, veniva usato dagli antichi romani per indicare il rapporto di interdipendenza tra debitore e creditore. Ad ogni modo, ancestralmente, ci rimanda al concetto di altruismo e di lealtà. Qualità ben rare nel mondo moderno che a stento si tiene in piedi, minato da costanti e irrefrenabili rovine (parafrasando Evola). Qualità, inoltre, pressoché infangate o estinte nella realtà patinata e buonista dell’accoglienza indiscriminata.
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