L’occidente è definito da tempo come una società senza padri. Molti vi vedono la fine, positiva, di ogni (odiato) patriarcato. Altri, come Lei, denunciano da anni e con preoccupazione il vuoto lasciato dall’assenza della figura paterna. Ora però Lei è recentemente tornato in libreria con un volume (‘Il ritorno del padre’, 2022) che sembrerebbe andare in controtendenza, sin dal titolo: cos’è successo negli ultimi anni?
Per capirlo occorre riconoscere cosa aveva originato l’‘assenza’ paterna. Nel libro racconto come la ‘società senza padre’ – così chiamata dal titolo del best seller ‘Verso una società senza padre’ dello psichiatra tedesco Alexander Mitscherlich – non nacque nella testa dei padri che abbandonarono i figli, ma dalle legislazioni occidentali sulla famiglia degli anni ’70 che con i loro due principali pilastri, la legge sul divorzio e quella sull’aborto, miravano a distruggere il nucleo famigliare e la funzione paterna (e materna). Questo programma era ispirato, come poi ha riconosciuto anche molta sociologia sia economica che culturale e religiosa, dai due grandi fenomeni di quell’epoca.