Byung-Chul Han – nato a Seul, ma emigrato per motivi di studio a Berlino – è considerato il più noto filosofo contemporaneo. Forte di un percorso accademico di ottimo livello, si occupa da anni di antropologia, estetica e comunicazione di massa, con particolare attenzione alle ricadute del neoliberismo e della tecnologia digitale. Le sue opere – tra le più celebri ‘Nello sciame’”, ‘Psicopolitica’ e ‘La società della stanchezza’ – hanno riscosso un notevole successo internazionale, contribuendo a diffondere un modello critico che non manca di offrire parole d’ordine e spunti di riflessione. L’ultimo libro – una raccolta di articoli e interviste per le edizioni ‘Nottetempo’ – riporta un titolo che rivela, al contempo, il radicalismo e il fatalismo del suo approccio intellettuale: ‘Perché oggi non è possibile una rivoluzione’: concetto netto, che desta curiosità e non lascia alcuno spazio alla speranza.
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