Dal ‘cilindro magico’ di Filippo Rossi nasce un movimento di cui non se ne avverte il bisogno: La Buona Destra
Mentre il firmamento della partitologia nazionale sonnecchiava, più o meno consapevolmente, con un ‘colpo di genio’ – a dar soddisfazione alle ignave genti – si manifestava una formazione politica a lungo (in)desiderata: La Buona Destra. Se fino ad ora la destra italiana era stata declinata in tutte le sue, più o meno, significanti sfumature – liberale, fascista, divina, radicale, sovranista, tradizionalista, libertaria, nuova, etc – era giunto il momento di tracciare una biblica linea di confine tra bene e male.