Se c’è uno slogan onnipresente possiamo dire che, oggigiorno, è proprio quello del fascismo eterno. La creatura evocata artatamente da Umberto Eco, trova già (ma per motivi diversi, opposti) in Giuseppe Prezzolini un eco (scusate il gioco di parole). Ma se nell’opera “Manifesto dei conservatori”, Prezzolini lamentava l’abuso del termine, oggi a distanza di cinquantuno anni dalla prima edizione dell’opera constatiamo che lo scenario è degenerato. Quello che sopravvive è un totem a cui attribuire tutto e il contrario di tutto.
Autore
Simone D'Aurelio

Simone D'Aurelio
Studente di filosofia ed etica, saggista e redattore. É amante della filosofia e dell'analisi metafisica.
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