Ha ragione Marcello Veneziani quando dice che dell’egemonia culturale di gramsciana memoria, oggi, sopravvive una sbiadita controfigura che «consiste nel prevalere di una narrazione con i suoi ingredienti d’obbligo (in tema di storia, società, migranti, sessi e omosessi, emergenze varie) a tutti i livelli: dal cinema al teatro, dalla tv alla pubblicità, dalle accademie ai grandi giornali, dalle istituzioni ai ruoli di potere».
Tradotto in prassi, questa egemonia consiste nell’intoccabilità degli assetti preesistenti perché ciò che fu deciso non può essere toccato, da un lato, e nell’immediata irricevibilità di ciò che decide la Destra ora al governo, dall’altro: come, per esempio, affidare una trasmissione radiofonica a Marcello Foa.
Roberto Asse

Roberto Asse
Si occupa di logistica aziendale e svolge attività grafico-giornalistiche. Animatore di iniziative metapolitiche nel terzo settore in ambito musicale, culturale, editoriale e agroalimentare.
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