In questo articolo, due studiosi di cinema affrontano da prospettive diverse quello che è da molti considerato il film Horror più agghiacciante di tutta la storia della Settima Arte; ossia, quella vicenda intrisa di angosce, dolori e incubi a occhi aperti raccontata ne L’esorcista (“The Exorcist”, 1973) di William Friedkin. La prima parte della analisi – affidata a Riccardo Rosati – si prefigge di indicare alcuni contenuti della pellicola non apertamente percepibili dallo spettatore medio. La seconda – a firma di Giordano Giannini* – è rivolta invece a fornire utili e originali chiavi di lettura critiche dell’opera, evidenziandone parallelamente la qualità estetica e narrativa.
Autore
Riccardo Rosati

Riccardo Rosati
Saggista, scrittore e sceneggiatore di fumetti. Bilingue italiano-inglese, ha una conoscenza pari anche del francese. Ha al suo attivo numerosi articoli e saggi su pubblicazioni italiane e straniere e ha preso parte a conferenze in Italia e all’estero.