La reingegnerizzazione dei social media passa per la realtà aumentata, integrazioni multisensoriali e internet come luogo tridimensionale dove il virtuale supera la realtà e l’io si trasforma in avatar: la tecnoclonazione dell’identità e la matrix della fusione biologico-digitale finiscono per mutuare la percezione del corpo fisico, carne e ossa. Questo ‘nuovo mondo’ artificiale, liquido, software integrato, dalla fantascienza dei cyberpunk, l’hanno chiamato ‘metaverso’ (dal greco antico, ‘oltre’), l’opposto di Twitter, Facebook e Messenger dove – se non proprio in carne e ossa – foto, volti, storie e nomi sono comunque di persone reali, al netto di fake. Fusione di contenuti, ambienti e risorse, il metaverso punta invece al fac-simile, alla creazione di un duplicato del tangibile nell’artificio messo in rete. E così, tra i guru della californiana Silicon Valley, Mark Zuckerberg ci investirà 10 miliardi di dollari l’anno nei prossimi cinque, per rivoluzionare il concetto di web creando il Metaverso.
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Maurizio Martucci

Maurizio Martucci
Giornalista, cura un blog su Il Fatto Quotidiano e una rubrica su La Casa del Sole Tv. Ideatore di Oasi Sana, ha scritto ‘Manuale di autodifesa per elettrosensibili’ (Terra Nuova, 2018) e ‘#Stop 5G’ (2021). È portavoce nazionale dell’Alleanza Italiana Stop 5G.
Lo chiamano ‘progresso’, il destino inevitabile da cui non ci si può sottrarre. Digitale con realtà aumentata, servito da reti Wi-Fi e 5G, Smartphone, droni, super App e Internet delle cose, prima…