Oltre alla scomposta ritirata degli americani dall’Afghanistan, sembra sia in corso un esodo di massa. E’ davvero così?
Innanzitutto c’è da riflettere su chi sta scappando, militari occupanti a parte ovviamente. Perché analizzando la provenienza dei cosiddetti ‘profughi afghani’ si noterebbe che non si tratta genericamente di afghani in fuga dal pericolo talebano ma, più probabilmente, e nella larga parte, di afghani che avevano collaborato col regime occupante e, quindi, legittimamente preoccupati delle ritorsioni. Chi non è mai scappato, invece, sono gli afghani. Non lo hanno fatto nel 1996 quando i Talebani sono saliti al potere e questo è un elemento che viene spesso ignorato. Da questo risulta evidente che il governo talebano ha governato fino al 2001 con il supporto della popolazione, cosa altrimenti impossibile per un periodo così lungo. A scappare, oggi, sono gli americani e i loro alleati ma questa non è una novità: gli afghani avevano cacciato gli inglesi nell’Ottocento, hanno respinto i russi nel 1989 e ora è la volta degli occidentali. Una tradizione militare e una vocazione all’autodeterminazione che è nel DNA di ogni afghano e che, presto o tardi, produce i suoi frutti.
Autore
Massimo Fini

Massimo Fini
Giornalista e scrittore, è stato anche attore e autore teatrale. Incarna il più viscerale e moderno antimodernismo espresso in una produzione letteraria lunga un cinquantennio. Profondo conoscitore del pensiero di Friedrich Nietzsche è autore di saggi, biografie e romanzi.