Nell’etimo greco di ‘eroe’ è implicita l’idea di ‘servizio’: alla lettera, ērōs significa ‘protettore’ ed è morfologicamente affine al latino servare: ‘preservare’, ‘custodire’, ‘salvare’; in secondo luogo significa ‘forte nel combattimento’, ‘nobile’, ‘eroe’. Con la generosità che lo spinge fino al sacrificio della propria persona l’eroe protegge i più deboli, i commilitoni che non hanno il suo stesso valore. Protegge la società cui appartiene e i suoi valori: la fede religiosa, le leggi, la tradizione e i costumi. In greco, laós è il ‘popolo-nazione’ in possesso di un’identità culturale; dēmos è la ‘moltitudine’, la massa. L’eroe difende entrambi, ma per sua natura esprime in massimo grado i valori condivisi che fanno del popolo una nazione. E il popolo riconosce nell’eroe la sua espressione ideale. L’eroe vive nel cuore della sua gente e dal suo cuore continua nei secoli ad agire come potenza germinante. Come seme nella terra feconda.
Autore
Mario Polia

Mario Polia
Archeologo, antropologo ed etnografo, nonché specialista in antropologia religiosa e storia delle religioni. Alterna una prolifi ca attività di saggista a quella di conferenziere.
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