Si suol dire che tradurre è un po’ tradire. In effetti espressioni come tradurre, tradire, tradizione, poggiano su basi etimologiche comuni e rischiosamente affini. Ebbene, questa idea della traduzione che può diventare, nelle mani sbagliate, strumento di traviamento delle idee e del pensiero di uno scrittore, dei contenuti e dei significati un’opera, che anziché tramandata viene tradita, sembra essere una delle armi preferite da certe ‘intelligenze’ che, anche in questo modo, cercano di travisare, alterare, portare dalla loro parte ciò che a loro non può appartenere. E’ quanto successo con la recente, nuova, traduzione del celebre Tramonto dell’Occidente di Oswald Spengler, privandolo della traduzione di Julius Evola? Delle vicissitudini di questo testo scomodo, oltre che sul nostro sito www.rigenerazionevola.it, ne abbiamo parlato con Luigi Iannone che della cosiddetta ‘Rivoluzione Conservatrice’, e dei suoi esponenti, è un attento studioso.
Autore
Luigi Iannone

Luigi Iannone
Collabora alle pagine culturali de Il Giornale. Ha pubblicato un libro-intervista con lo storico Ernst Nolte (Storia, Europa e modernità) e uno col filosofo Roger Scruton (Il suicidio dell’Occidente). Il suo ultimo libro è Critica della ragion tecnica.