Abbiamo ormai capito di essere nel pieno della rivoluzione digitale, appena all’inizio di una Nuova Era in cui microchip e big data stanno modificando ogni aspetto della nostra vita, così come il carbone e il vapore contribuirono a stravolgere in modo definitivo gli assetti economici, sociali, politici e morali all’alba della rivoluzione industriale. Un ottimo punto di osservazione delle variazioni in atto è dato dall’esame del linguaggio che è l’espressione più palese delle modifiche culturali in atto, nonché la prima fonte di approccio a qualsiasi tipo di mutamento sociale. Molto si è scritto (e poco si è fatto) riguardo alla cosiddetta ‘neolingua’ che impone con regolarità metodica sempre nuovi stereotipi politicamente corretti attraverso uno scientifico bombardamento mediatico. Però, al di là di questa linguistica ideologizzata, c’è una più profonda modifica lessicale che si è andata imponendo e che andrebbe analizzata.
Autore
Guido Giraudo

Guido Giraudo
Giornalista professionista dal 1980, quando era vicedirettore del “Candido”. Consulente e docente di comunicazione, strategie di marketing innovativo e organizzazione di eventi.
Oggi lo chiamano ‘slow feet’, ‘trekking’, oppure ‘mobilità lenta’ ma è l’antico camminare dei pellegrini lungo sentieri che parlando di storia, arte, cultura e portano a luoghi di fede e devozione. Una…