Il politicamente corretto è la neolingua del pensiero unico liberale. Esso rappresenta una vera e propria privatizzazione individualistica del pensiero.
L’epoca moderna è – nelle intenzioni dei suoi sostenitori – l’epoca della libertà. Tale principio è stato enfaticamente espresso storicamente dall’Illuminismo e oggi dalla ideologia dei diritti universali. Ma è anche l’epoca dei totalitarismi e quello progressista è – nonostante le sembianze – un dettato unilaterale: negazione della libertà attraverso l’imposizione di una neolingua universale. Siamo di fronte, infatti, a un’ideologia egemone che porta con sé un ferreo codice verbale e morale, eseguito a spartito da tutti i mezzi di comunicazione e trasmissione culturale. Una volta le richieste di censura emanavano principalmente dallo Stato e la stampa si vantava di svolgere un ruolo di contropotere protettore delle libertà. Tutto questo è oggi capovolto. Non soltanto i mezzi di informazione hanno abbandonato ogni velleità di critica all’ideologia dominante, ma ne sono divenuti i principali vettori.