Lo staff governativo, col ‘ministro della Speranza’ in testa, ci ha sottoposto ad una segregazione forzata cavalcando l’alibi di una necessaria e urgente tutela collettiva e scaricando, vergognosamente, sulla sanità le responsabilità del contagio. Potremmo anche condividere questo ‘scarico di responsabilità’, se la pandemia fosse estesa a livello nazionale e non globale. La ‘bulgara’ uniformità di comunicati e di misure restrittive, da un continente all’altro, fa piuttosto pensare ad un progetto preparato con cura da lungo tempo, in cui la salute pubblica avrebbe dovuto necessariamente giocare – come infatti è stato – un suo ruolo che conferisse credibilità al piano prestabilito.
Autore
Bartolo Carnabuci

Bartolo Carnabuci
Operativo nel contesto del Sistema Sanitario Nazionale e della Sanità pubblica, ha svolto attività pluridecennale come medico specialista in anestesia e rianimazione, lavorando in Sicilia, Piemonte e Veneto.