Puntuale come un orologio rotto che almeno due volte al giorno segna l’ora giusta, la sinistra ‘fucsia’ rispolvera alla bisogna un grande classico: l’antifascismo (in assenza di fascismo). Perché il vecchio ritornello del pericolo fascista è un evergreen della strategia politica della sinistra arcobaleno e del mainstream?
La mia tesi è sostanzialmente che l’antifascismo venga utilizzato in completa assenza di fascismo dalle sinistre per legittimare se stesse in assenza di ogni legittimità, dato che le sinistre sono oggi antifasciste in assenza di fascismo, perché non possono essere anticapitaliste in presenza di capitalismo. Infatti, le sinistre di oggi hanno – almeno quanto le destre – giurato eterna fedeltà al capitalismo, di cui sono le guardie fucsia e, per mantenersi in vita, devono fingere una battaglia permanente con il fascismo che non c’è più. Proprio come le destre che, del resto, continuano la loro battaglia contro un comunismo che non c’è più per aderire meglio al verbo capitalistico.

Addirittura scomodando un ‘grande filosofo del Novecento’ – …Forrest Gump (sic!) – abbiamo sentito dire in questi anni da docenti universitari e giornalisti blasonati che «Fascista è, chi il fascista fa» (Montanari e Murgia). Abbiamo poi una Lucia Annunziata che se ne va dalla RAI sbattendo la porta per ‘assenza di libertà’, mentre pochi mesi fa auspicava la vaccinazione coatta per i no-vax: ma che cos’è il fascismo oggi per questi signori?
L’idea che mi sono fatto io – che peraltro non sono mai stato fascista in tutta la mia vita – è che per costoro il fascismo coincida genericamente con tutto ciò che possa mettere a repentaglio l’ordine della globalizzazione neoliberale. Così che paradossalmente diventerebbe fascista anche Marx se tornasse in vita, in quanto non allineato con gli schemi del capitalismo oggi dominante, a cui le sinistre hanno venduto testa e cuore, di fatto metabolizzando lo sguardo di chi in alto ci odia, ci detesta e ci combatte. Questo è il punto fondamentale: non combattono più il fascismo per il semplice fatto che il fascismo non c’è; e, al contrario, chiamano ‘fascismo’ tutto quello che potrebbe mettere a repentaglio l’ordine della globalizzazione neoliberale […]
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