Transizione digitale e tecnologica verso Cop28

da Maurizio Martucci

Eccoli, sono a metà strada, in pieno great reset initiative, mentre noi siamo nel mezzo di uno stravolgimento senza precedenti nella storia dell’umanità, accelerato con la dichiarata ‘emergenza sanitaria 2020’, ora prolungato dall’asserito contrasto all’aumento della temperatura terrestre. In piena linea di continuità tra il prima e il dopo, ci troviamo a otto anni dall’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, 195 Stati firmatari, Italia compresa: era il 2015, l’anno successivo la ratifica dall’Unione europea finì alle Nazioni Unite di New York, declinata nei cinque principi fondamentali tra persone, pianeta, prosperità, pace e collaborazione. Adesso siamo a poco più di sei anni dal 2030, quando la mondialista Agenda di sviluppo sostenibile dell’ONU ambisce a centrare 17 obiettivi interconnessi e multidisciplinari, dichiarati «per ottenere un futuro migliore e più sostenibile per tutti», ripetono i promotori della più complessa strategia d’ingegneria sociale mai orchestrata.

Al punto 13 c’è la lotta al cambiamento climatico: «servono misure urgenti e specifiche prima che sia troppo tardi». Si intreccia coi punti 2 (lotta alla fame), 3 (salute e benessere), 7 (energia pulita ecosostenibile), 8 (lavoro), 9 (impresa), 11 (città e comunità sostenibili), 12 (consumi), 14 (vita sott’acqua) e 15 (vita sulla terra). In pratica, con la scusa di salvare il mondo da un’apocalisse metereologica – sconfessata però da parte della comunità scientifica internazionale – stanno tentando di riconfigurare umanità e società civile esattamente come un informatico formatta un hardware in sala tecnica, tra grandi shock, finestre di Overton e programmi di lunga gittata su ingiustizie e diseguaglianze stabilite a tavolino. Il prossimo upgrade è nel periodo di uscita di questo numero, dal 30 novembre al 12 dicembre 2023, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28) che si tiene a Dubai per «sostenere l’intera comunità internazionale nell’accelerare sforzi congiunti per superare la minaccia molto reale del cambiamento climatico» sottolinea Zayed Al Nahyan, sceicco-ministro degli esteri degli Emirati Arabi. Delegati di quasi 200 Paesi al mondo si ritroveranno in Medio Oriente nel perimetro neomalthusiano tracciato dall’élite neoglobalista.

Lì si giocherà la nuova partita del ‘nulla sarà più come prima’, il mantra ultradarwinista per cambiare ogni cosa nel disorientamento dei popoli, spiazzati dall’epocale virata: il resettaggio si spinge nel tentativo di ridurre del 43% le emissioni di CO2 per limitare entro il 2050 il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Significa riconsiderare le sfide globali legate non solo all’ambiente ma pure a ogni nostra azione quotidiana. Stanno tentando di ricomprimere velocemente un paio di secoli in una stretta mortale che sa di cesura temporale, poco più di 15 anni per chiudere col capitalismo apolide di produttori e consumi senza impronta ecologica, finendo nel salto di un presente distopico quanto il futuro in lista d’attesa. Stop alla produzione di automobili benzina e diesel. Blocco dei voli aerei. Sostituzione della carne animale con quella sintetica e farina di insetti. Industria 4.0 e mascherine bovine per le mucche per intrappolare metano. Sciami replicanti di api robotiche per l’impollinazione artificiale. Limitazione degli spostamenti nelle città dei 15 minuti. Disoccupazione tecnologica nella riconversione della forza lavoro con robot e automatismo tecnologico. Smart city 5G nel controllo sociale dei cittadini attraverso algoritmi e Intelligenza artificiale. Il perimetro è chiaro: transizione digitale e nuove tecnologie ricoprono un ruolo chiave nella sostenibilità a prova di cambiamenti climatici. Basta vedere dove finiscono i finanziamenti plurimiliardari del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza gettati sui governi centrali, perché la transizione ecologica porta dritta alla Repubblica dei Gigabit, prossima a svelarsi in una tecno-gabbia orwelliana monopolizzata da Big Data, App e QR Code nello svilimento anti-naturale dell’esistenza, dove persino il clima viene controllato con la geoingegneria e il Sole si fa nemico da oscurare. Un rapporto della Casa Bianca certifica come la modifica delle radiazioni solari offrirebbe la possibilità di raffreddare il pianeta in pochi anni […]

VUOI CONTINUARE A LEGGERE QUESTO ARTICOLO?
ACQUISTA O ABBONATI ALLA RIVISTA:

Ti potrebbe piacere anche

Lascia un Commento