Identità: decisiva e ultima frontiera

da Renzo Giorgetti

L’attacco cui stiamo assistendo ormai da molto tempo contro tutto ciò che abbia un ordine e una forma, pur sembrando insensato è tale solo apparentemente, rispondendo invece a una logica ben precisa, che può essere compresa solo se ci si astrae dai più ordinari punti di vista, al fine di porsi nella più vasta ottica di una metafisica della storia. Negli ultimi secoli abbiamo assistito a una serie di ‘conquiste’, ‘progressi’ e ‘liberazioni’ che non hanno avuto altro esito che quello di abbattere la forza di resistenza dei singoli e delle comunità nei confronti di un Potere sempre più invadente e pervasivo. 

Una costante diminuzione di libertà, un accresciuto controllo, assecondato da un’ipertrofica normazione intesa a determinare ogni aspetto della vita secondo parametri predefiniti. Ogni ‘conquista’ rivelandosi poi una tappa della degenerazione, ogni ‘liberazione’ una nuova catena da aggiungersi alle altre. In ultima analisi, si rivela non solo quale stretta sulle più sane tendenze che preservano la vita, ma anche come sfida all’ordine naturale delle cose, un attacco sfrontato e accanito a tutto ciò che da sempre è stato considerato la normalità. Attacco che, in nome di princìpi astratti, travolge tutto quanto ha un fondamento solido, consolidato dal tempo e dall’esperienza, qualcosa di ritenuto non solo veritiero ma anche riflesso di un ordine superiore. Attacco che, per la sua stessa insensatezza e la mancanza di utilità e benefici, dimostra di avere la sua vera ragion d’essere estranea alla semplice contingenza umana. Vi sono idee, forze, princìpi che agiscono nel mondo in maniera indipendente dall’uomo, che imprimono la propria impronta sulla materia, che si manifestano tramite persone, sommovimenti, comunità e correnti di pensiero. Forze che agiscono in opposizione le une alle altre, avendo una diversa origine e diverse finalità. Una contrapposizione che è poi una lotta sempiterna che ha avuto origine con ‘l’inizio del tempo’ e che solo al suo termine potrà avere un epilogo.

Le forze del disordine, della sovversione, della morte sono forze di entropia e agiranno sempre in tale senso, cercando di sconvolgere l’armonico ordine dell’esistenza (di tagliare le radici dell’albero-asse del mondo, secondo una felice metafora del moderno folklore greco). A esse si contrappongono forze che sostengono la vita, la forma, tutto ciò che è secondo la Norma, ciò che è fatto ‘a regola d’arte’, secondo quell’arsritus che è al contempo Legge, Verità e Giustizia. A un costante degrado nel mondo fisico (l’aumento dell’entropia) corrisponde una similare degradazione nel campo dell’ordine e della forma, che si manifesta con l’annientamento di ogni tipo di specificità e differenza (un caos che prende parodisticamente la forma di un nuovo ordine). Per usare le parole di Nikolaj Berdjaev, una «passione demoniaca per il livellamento universale» che vuole «rendere il mondo grigio, uniforme, semplificato, privo di ogni qualità e colore», un mondo «disintegrato in atomi» che poi saranno forzatamente raggruppati in un impersonale conglomerato senza passato né futuro […]

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