Un rock politicamente scorretto. Intervista a Enrico Ruggeri

da Enrico Ruggeri

Enrico Ruggeri: musicista, autore, scrittore, conduttore, doppiatore e tanto altro. ‘FUOCO’ ha avuto il piacere di realizzare un’intervista con uno dei più anticonformisti e innovatori musicisti italiani. Un’intervista “politicamente scorretta” a un uomo, da sempre, “politicamente scorretto”.

Enrico, non vogliamo stilare il coccodrillo in anticipo ma, per dirla come te, nel 2023 qual è il motivo e in che direzione oggi occorre ‘dare di più’?
Bisognerebbe dare di più dal punto di vista dell’onestà intellettuale: in troppi giocano sporco contro il loro avversario salvo poi lamentarsi quando viene loro riservato lo stesso trattamento.

Dalle cantine della generazione punk, tra un Festivalbar, partecipazioni e vittorie a Sanremo, allo Zecchino d’Oro. Non pago, hai ricominciato il giro, senza lasciare prigionieri sul campo. Dalla musica, al cinema, ai romanzi, passando per la televisione. Qual è la spinta che ti fa cambiare campo di gara ogni volta? Hai lo Stargate dietro cortile di casa?
La curiosità, unita alla voglia di rimettermi in gioco e di raccontare sempre qualcosa che susciti attenzione ed emozione.

Per una vita all’insegna del profumo della libertà, ci mancava una intervista rilasciata a FUOCO. Oltre alla cenere, chi è oggi la statua di cera?
È il pensiero unico, infarcito di buonismo e di interessi personali più o meno mascherati.

In passato non hai mancato di prendere posizioni su vicende politicamente scorrette: pensiamo alle tue parole su Norma Cossetto e le foibe o la vicenda di Sergio Ramelli. Perché queste storie ‘fanno ancora paura’ e vengono censurate dai media mainstream?
Perché indeboliscono la narrazione ufficiale unilaterale: il mondo non si divide in ‘buoni e cattivi’, la storia dell’umanità è piena di momenti controversi e di letture alternative […]

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