Sulla strada dei “Guerrieri d’Europa”

da Cristina Di Giorgi

Se, oggi, si nomina l’Europa, la prima cosa che viene in mente è la burocrazia omologante delle istituzioni sovranazionali, cieca alle specificità nazionali e sorda alle istanze idenditarie che provengono dagli Stati che ne fanno parte.
La verità è che l’Europa è molto, molto di più. Inteso come frutto maturo di idee, storia e tradizioni, infatti, il Vecchio continente rappresenta indiscutibilmente un caposaldo della civiltà umana. E proprio per questo merita di essere amato e difeso, nel nome di chi ci ha preceduto nell’edificarlo e per lasciarlo il più possibile intatto a chi verrà dopo di noi. Oltretutto, se è vero (e lo è) che come diceva JRR Tolkien “le radici profonde non gelano”, per sapere dove vogliamo andare e per costruirci un futuro, dobbiamo appunto partire dalle nostre radici.

Proprio per questo il bellissimo libro dello scrittore toscano Francesco Cappellini intitolato Guerrieri d’Europa (Passaggio al bosco, 2023) merita di essere letto e riletto sia da chi le nostre radici europee le sta dimenticando, sia da chi al contrario combatte per riportarle se non agli antichi splendori, quanto meno alla dignità che meritano.

Il volume, storicamente inquadrato come un saggio e scorrevole e godibile come un romanzo, è dedicato “a coloro che ci hanno preceduto, perché attraverso il loro esempio si possa non dimenticare mai chi siamo”. Ed è un viaggio entusiasmante attraverso il sangue, la guerra, il coraggio e l’amore. Un viaggio difficile ma meraviglioso attraverso i momenti più significativi della storia europea, che il lettore è invitato a vivere come se fosse presente agli avvenimenti narrati.

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Scrive Cappellini nelle conclusioni: “Ho combattuto alle Termopili al fianco dei miei commilitoni spartani. Ho conquistato l’Asia al seguito di Alessandro e, marciando con le legioni di Roma ho edificato un Impero la cui grandezza riecheggia ancora oggi. Ho difeso l’Europa dalle invasioni islamiche che si sono susseguite nel corso dei secoli. Ho combattuto nel fango di Azincourt e solcato i mari sulle navi della Repubblica di Venezia. Ho vissuto alla corte illuminata di Federico II, insieme al quale ho cacciato con i falchi nei boschi d’Europa e sono partito alla conquista della Terra Santa con i miei Fratelli Templari. Nelle campagne della Vandea mi sono opposto con le armi alla degenerazione della Rivoluzione francese, sono andato all’assalto delle trincee nemiche nella Prima Guerra mondiale e ho difeso fino alla fine l’idea stessa di Europa nella Seconda”. E poi ancora “ho costruito templi, eretto cattedrali, edificato castelli. Ho scritto poemi, romanzi, canzoni, trattati filosofici”. Ed infine: “ho fatto tutto questo perché l’Europa è tutto questo. Ed io, figlio d’Europa, sono tutto questo”.

Completato dalla prefazione di Nicola Sgueo e da due significative appendici (la prima propone i testi di alcune canzoni di musica identitaria dedicate all’Europa e la seconda un’interessante elenco filmografico attinente agli episodi narrati), “Guerrieri d’Europa” è un libro che spinge a voler intensificare l’impegno per la rinascita del Vecchio Continente nonostante gli ostacoli che il pensiero unico politicamente corretto ci pone quasi quotidianamente di fronte. La prova che tutti gli europei oggi si trovano di fronte, come sottolinea Cappellini, è decisiva ed occorre affrontarla con coraggio, lucidità e fermezza.

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