La lotta politica nell’epoca del progressismo non si sviluppa in un sano confronto ideologico, essendo ormai scomparse con il secolo breve novecentesco le ideologie che hanno fatto la storia recente del mondo. Nel vuoto delle idee del tempo della dissoluzione, il confronto tra i diversi attori dello scenario politico si basa eminentemente sugli attacchi personali agli avversari, non contrastati dialetticamente, ma demonizzati come immagine del Male. Questa tecnica politica utilizzata sistematicamente dai media progressisti contro chiunque si opponga alla dittatura del pensiero unico si basa sulla denigrazione: per rendere inefficace il messaggio del nemico di turno, non se ne contestano le affermazioni, ma si attacca direttamente la credibilità, distruggendone l’immagine personale e politica. Le peggiori menzogne, la calunnia, le falsità più incredibili divengono realtà inoppugnabili perché diffuse all’unisono da tutti i mezzi di comunicazione di cui il Potere detiene il monopolio quasi assoluto.
Questa oscena manipolazione delle informazioni rende il falso verità, processo regolarmente utilizzato dal regime sovietico durante la Guerra Fredda e ora arma temibile nelle mani del mondialismo imperante a livello planetario.
La ‘svalutazione’ dell’avversario ridotto al ruolo demoniaco di nemico è la strategia oggi più utilizzata da chi non ha più idee o, peggio, le ha svendute: in particolare, questa ‘svalutazione’ è una difesa psichica che ha la funzione di controllare l’ansia e lo stress eccessivo subito dai gazzettieri del Sistema, preda di sensi colpa per il tradimento dei loro ideali originari. Infatti, la psicopatologia del radical chic nasce dall’insopportabile vergogna provata dagli ex difensori del proletariato divenuti ormai camerieri del grande capitale. La svalutazione, così, evita o attenua sentimenti intollerabili o minacciosi, come la vergogna e l’incontenibile aggressività dei progressisti, proteggendone l’autostima.
I protagonisti della società nutritiva consumista e materialista del capitalismo della sorveglianza sono affetti dal disturbo di personalità narcisistico che li spinge a svalutare e idealizzare. La ‘idealizzazione’ è la difesa psichica speculare alla svalutazione e prevede l’attribuzione a se stessi di qualità morali eccessivamente positive, caratteristica di coloro che si arrogano il monopolio della bontà. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale la narrazione ufficiale dei vincitori ha dipinto i vinti non come sconfitti, ma come criminali di guerra organizzando per la prima volta nella storia un procedimento giudiziario ai vinti – il processo di Norimberga – dove gli autonominati rappresentanti del Bene hanno condannato i loro nemici come incarnazione del Male.
Dunque, la visione politica dei movimenti sociali nazionali del ‘900 è stata convertita in principio metafisico, non più ideologia, ma credo religioso, ovviamente satanico: I fascismi sono passati dalla categoria politica a quella morale, divenendo il Male assoluto, indipendentemente da una seria analisi storiografica.
Conseguentemente, l’indagine storica sugli aspetti sociali, culturali, economici viene totalmente ignorata, in quanto pericolosa per la narrazione funzionale alle esigenze del Sistema: questo processo – che possiamo definire di riduzione della verità a una finzione – usa la denigrazione per colpire chiunque non si uniformi al pensiero unico: la nota ‘reductio ad Hitlerum’, una falsa citazione latina di Leo Strauss, coniata negli anni ’50 per descrivere una tattica dialettica volta a squalificare l’interlocutore assimilandolo ad Adolf Hitler o al Partito Nazionalsocialista. Si esclude così la vittima di questa retorica, vietandone ogni espressione. Così, i ribelli, i liberi pensatori, i rivoluzionari, sono classificati come fascisti, razzisti, omofobi, maschilisti e qualunque altra definizione squalificante che li metta all’indice. L’esigenza del Sistema è l’isolamento culturale e fisico, l’emarginazione sociale, la condanna morale di coloro che sono refrattari all’omologazione generale. I ribelli vengono denunciati pubblicamente come responsabili di ogni nefandezza e quindi divengono il capro espiatorio delle masse dei pavidi, che in preda a un terrore sapientemente indotto divengono aggressivi. Parallelamente, chi si sottrae alla somministrazione forzata di una terapia genica sperimentale, spacciata per vaccino, diviene per il gregge un untore colpevole dell’epidemia […]
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