Armando Schiaffini non esiste. O forse sì. Sebbene, infatti, si tratti di un personaggio di fantasia che spopola sui social network, nel suo portare all’estremo le caratteristiche tipiche del benpensantismo, del politicamente corretto e dell’anti-tutto, Schiaffini è davvero l’uomo-qualunque dei nostri tempi (ultimi). Lo abbiamo intervistato per raccogliere la testimonianza di fantasia, ma non per questo meno realistica, di quella umanità disumana che ci circonda.
Armando, molti la conoscono per la sua intensa attività di commento e analisi attraverso i social network. Per chi non la conoscesse, chi è Armando Schiaffini?
Armando Schiaffini è un convinto antifascista residente a Milano – City Life che ha deciso di dedicare la propria vita a combattere contro i ceti proletari, veri responsabili della distruzione del nostro paese. È questa, infatti, la categoria di persone che vota a Destra e che più di ogni altra sparge discriminazione, razzismo, omofobia e in generale rifiuta l’inclusività che noi della ZTL cerchiamo di diffondere, abbattendo i colossali muri di odio che vengono di volta in volta eretti.
Si è tornati al voto dopo molti anni. La soddisfa l’esito dell’ultima tornata elettorale e delle scelte dell’elettorato italiano?
Ovviamente non sono per niente soddisfatto. Il risultato di queste elezioni, che – per inciso – si sono svolte senza l’obbligo di mascherina protettiva nonostante il covid sia ancora molto forte, hanno dimostrato, come se ce ne fosse ancora bisogno, che in Italia resta dominante una mentalità fascista e provinciale, almeno tra le fasce a basso reddito.
Risulta quindi evidente che la cittadinanza non è abbastanza matura da poter maneggiare degli strumenti democratici così fondamentali come il diritto di voto ed è per questo che, a mio avviso, devono essere presi dei provvedimenti al fine proteggere gli italiani dalle loro stesse azioni. Restringere il suffragio solo a chi raggiunge una certa soglia di reddito potrebbe essere una soluzione, dal momento che la gente più povera è anche quella meno istruita e più arrabbiata, al punto di votare ‘con la pancia’ e non ‘con la testa’, provocando i tragici risultati che tutti conosciamo.
Nella sua bio di Facebook si definisce un ‘bug-eater’, un mangiatore di insetti. Cosa pensa del nuovo Ministero dell’Agricoltura e della ‘Sovranità Alimentare’?
Da qualche tempo, insieme agli altri inquilini del quartiere inclusivo ‘City Life’ di Milano, ho deciso di mangiare principalmente insetti perché sono l’unico alimento sostenibile che l’umanità possa consumare per evitare l’estinzione.
Questo Governo invece sembra ignorare l’emergenza climatica e addirittura istituisce con gergo da Ventennio la ‘sovranità alimentare’, un termine orrendo, il quale, oltre a promuovere una dieta che evidentemente non possiamo più permetterci, ci isola dal resto del mondo e impedisce ai cittadini di aprire la mente e capire che i piatti tradizionali italiani non hanno più senso nel 2022 con una realtà così aperta e senza confini.
Da diversi anni a questa parte sono diventati prominenti nell’agorà pubblica temi come l’ideologia gender e i diritti LGBTQ+: qual è il suo pensiero a riguardo? Dov’è finita la famiglia tradizionale?
Vorrei precisare subito che la famiglia cosiddetta tradizionale è ormai un retaggio patriarcale e maschilista che, per fortuna, si sta estinguendo. Del resto, è impensabile che oggi la famiglia sia composta da ciò che con termini desueti chiamiamo ‘uomo’ e ‘donna’, tanto meno ‘padre’ e ‘madre’: nel terzo millennio infatti questi concetti sono ampiamente superati, non siamo più maschi o femmine ma semplicemente ‘persone’ ed è importante appianare ogni differenza culturale e sessuale in modo da cancellare di conseguenza anche le discriminazioni che ne conseguono.
Per i temi LGBTQIA+ non posso fare altro che constatare l’inaccettabile arretratezza mentale e legislativa del nostro Paese che ancora nega dei diritti fondamentali come la gravidanza surrogata o il poliamore… ma qualcosa si sta muovendo. Ho notato, infatti, che molti intellettuali come Fedez, Chiara Ferragni, Elodie e Francesca Michielin si espongono pubblicamente e lottano con determinazione per vincere queste battaglie: è importante che diventino un punto di riferimento imprescindibile per tutte le nuove generazioni […]
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