Il Grande Fratello? Siamo noi

da Fabrizio Fratus

Non abbiate paura di quanto succede oggi, domani sarà peggio!

L’affermazione riportata sopra non è una minaccia ma una considerazione che nasce da analisi sui comportamenti delle persone degli ultimi anni ormai poco inclini a discernere la realtà dalla narrazione dei media. Quanto è successo in questi due ultimi anni non è frutto del caso o di una situazione eccezionale ma il naturale compiersi di atteggiamenti oramai divenuti normali. Già da tempo in Italia, come nelle diverse democrazie, il comportamento delle persone si sviluppa in relazione a una scelta di campo senza analisi o comprensione delle dinamiche realmente in campo, una scelta di bandiera dove spesso i comportamenti sono diventati tifoserie. Ma come si è arrivati a questa situazione? Diverse sono le motivazioni per cui oggi la massa si aggrega e non è più in grado di comprendere la realtà o quantomeno di analizzarla: decenni di tv generalista, una scuola basata sulla quantità di informazioni e non sulla qualità e lo sviluppo del pensiero, nonché l’abbassamento della capacità di attenzione.

«La massa ha bisogno di una direzione. Essa è in movimento e muove verso qualcosa. La direzione comune a tutti gli appartenenti rinforza la sensazione di eguaglianza» afferma Elias Canetti in ‘Massa e Pensiero’. D’altra parte, la televisione ha soppiantato la lettura trasformando una azione positiva e attiva in negativa e passiva: se con la lettura le persone sviluppano una capacità di attenzione, immaginazione e di pensiero, al contrario la TV non necessita di immaginare in quanto audio e immagini rendono colui che osserva in una situazione di passività, di non elaborazione. La scuola, pilastro per ogni società che vuole progredire, da un modello di tipo selettivo della ‘riforma Gentile’ si è trasformata in un macchina per creare conoscenza parcellizzata, non più basata sulla qualità del sapere e della conoscenza ma sviluppata sulla quantità di dati relativi a un unico obiettivo: la specializzazione. Questo processo ha prodotto persone preparate in specifiche discipline ma completamente incapaci di comprendere la complessità della società in cui si vive, ma comunque ossequiosi del modello presentato anni fa con le tre i: inglese, informatica, impresa. È emblematica la citazione di Tom Peters: «Se non sei confuso, non stai prestando attenzione». La capacità di stare attenti, di seguire e comprendere è in forte diminuzione tra gli adolescenti come tra gli adulti: l’attenzione è di vitale importanza ed è un comportamento che può fare la differenza. Google ha individuato che la capacità di attenzione media delle persone è di circa 9 secondi. La concentrazione sviluppa processi cognitivi complessi multifattoriali dove la selezione di elementi e informazioni sono importanti in un determinato contesto. Non è solo la componente fisiologica a determinare la capacità di attenzione ma influiscono anche l’utilizzo prolungato nel tempo di videogiochi, TV e smartphone. Ecco allora spiegato l’alto tasso di analfabetismo funzionale del nostro paese, dati sconcertanti che portano l’Italia a essere la nazione Europea con più analfabeti funzionali. Nel miglio dei casi abbiamo un 5,5% di persone la cui comprensione è di sole informazioni elementari contenuti all’interno di testi molto brevi con un vocabolario base. Un altro 22,2% si limita alla comprensione di testi misti purché non siano lunghi […]

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