Nonostante il suo nome, il neo-liberismo è fondato sul controllo: i dati delle persone ne sono la linfa vitale, perché chi possiede i dati crea e dirige il mercato. Avere i dati, in un sistema fondato sul mercato, è avere il potere.
Capisci perché vogliono la tua vita vera, offrendone in cambio una virtuale? Viviamo in una subdola dittatura mascherata da ‘libera scelta’, che reprime con emarginazione, isolamento e odio sociale non tanto ciò che è vietato, quanto piuttosto ciò che non è concesso.
Loro accaparrano beni durevoli mentre ti parlano di digitalizzazione, inserendoti sempre più in un parodistico metaverso in cui, se non allineato, potrai essere subito cancellato. Hai presente il ban su Facebook? Pensalo in un mondo (virtuale) in cui si concentreranno sempre di più le transazioni e i servizi: appena dissenti, puf!, sparito, col conto in banca bloccato. Non puoi più compiere transazioni: non esisti più!
Ingannato dal ‘se non lo posto, non esisto’, tramite i social hai relegato la tua identità al capitalismo anonimo, che la trasformerà nella sua ricchezza dandoti in cambio quel grande metaverso, in cui potrai finalmente mostrarti per come vorresti essere: manager su LinkedIn, macho su Tinder, viveur su Instagram, intellettuale su Facebook. Ecco come stai perdendo ciò che sei.
Stai perdendo il senso profondo dell’amicizia: responsabilità dell’altro, averne a cuore le debolezze e imparare dalle sue virtù. Per l’amico si è pronti a dare la vita, ecco perché gli amici sono pochi ma buoni, non quei mille su una bacheca, che nemmeno saluti se li incontri per strada. Si è passati poi dall’’amico (in bacheca)’ al ‘‘follower‘, al ‘seguace’: una relazione univoca, a tuo esclusivo consumo, per sentirti seguito e accettato […]
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