Abbiamo visto cose che noi umani neanche avevamo immaginato.
La parafrasi di una celebre citazione del film “Blade Runner”, cult antesignano di una certa filmografia distopica, ormai avviata a grandi passi ad essere passato remoto, è un modo efficace per introdurre il nuovo progetto della rivista Fuoco. Progetto che non vuole replicare strumenti già esistenti che egregiamente svolgono la loro funzione e che intende essere Kultur, ovvero Conoscenza che informa l’azione e non pensiero culturale e accademico che pratica l’auto-erotismo, masturbandosi mentalmente il proprio ego.
Fuoco ha l’ambizione di irrompere nell’attuale realtà culturale come fiamma che accende, divampa, illumina, conferisce calore, purifica. Per costruire ed edificare, distruggendo preventivamente se necessario.
Viviamo in tempi molto difficili e complicati, probabilmente nella fase più avanzata (finale?) dell’offensiva sovversiva: la tirannica democrazia del XXI secolo, nata dalle forme classiche del comunismo e del liberal capitalismo, ha svelato il suo vero volto ed il suo vero scopo: plasmare una società livellata ed aperta verso il basso, in cui l’individuo senza radici, identità, spirito critico, aspirazioni spirituali sia il risultato della perfetta omologazione, l’uno dei tanti di quella massa informe che si agita senza senno, sotto la guida di Berlicche e Malacoda.
Profitto, utilitarismo, avidità, materialismo, individualismo, sopraffazione sono le parole d’ordine e la vita dell’essere umano, già molto distante dall’aspirazione alla più che vita tramandata dai nostri Padri, ha perso qualsiasi anelito spirituale e qualitativo: si sopravvive alle condizioni stabilite dai geometri dell’universo, si “vivacchia” esclusivamente in nome del consumo e, conseguentemente, si ingrassano gli stomaci sempre più pieni di chi ha votato l’esistenza all’utile (il proprio), e non certo al Vero.
Ma seriamente ci sono ancora illusi (o stolti) che pensano ai c.d. padroni del mondo 3.0 come dei benefattori, il cui interesse sarebbe salvaguardare il benessere psico-fisico dell’uomo (tralasciamo la componente spirituale, da tempo compromessa irrimediabilmente)?
Negli attuali mala tempora, chi critica il politicamente corretto – la cui puzza nauseabonda infesta tutti i media ma anche spazi che dovrebbero essere immuni a cotanto fetore (vedasi certi luoghi di culto) – è automaticamente un negazionista o complottista. Così, si afferma la forma ipocrita e farisea, buonista con la faccia di gomma e i cuori di plastica dei manipolatori del pensiero, i migliori “talenti” che questo mondo terminale sa esprimere: Signore e Signori, benvenuti all’ultima puntata del Kali Yuga’s Got Talent!
E in questo grande inganno e grande caos, occorre che ai quesiti e alle analisi subentrino le risposte e le sintesi. E Fuoco è una di queste ultime.
Da tempo lavoriamo affinché il tessuto del pensiero non allineato ai dogmi modernisti, costituito da amici, intellettuali, militanti, studiosi indipendenti, comunità, fosse sempre più fitto e resistente, intrecciando con costanza e continuità la trama delle relazioni interpersonali, quella fatta di contatti, collaborazioni, progetti, incontri e conferenze in giro per l’Italia e non solo. Questa è la vera trama della prossimità, che fa nascere attività serie e costanti, a fronte dell’estemporaneità dell’iniziativa estinta per autocombustione. Trame orizzontali che, per essere durature, non possono prescindere dall’ordito dei Principi e della virtù, dalla verticalità della Verità e della Giustizia.
Così, accendiamo un Fuoco nella notte, attraverso questa rivista che, prima di tutto, ha il compito di estirpare il cancro generato dalle menzogne del mondo moderno.
Fuoco distruggitore, fuoco purificatore della terra nella quale far crescere il seme della nuova fioritura. Dalla scienza all’economia, dalla politica all’analisi sociale, dalla cultura allo sport, diamo voce ad una visione del mondo alternativa alla pseudo normalità contemporanea, forniamo gli strumenti per distruggere le rovine del mondo ateo e desacralizzato, materialista e individualista, e infuocare la coscienza dell’uomo nuovo (di evoliana e tradizionale memoria, senza nulla a vedere con i simulacri propri al grande reset), che, per resistere, deve formarsi e rinascere quale corpo, anima e Spirito. Con dinamismo e vivacità, come la fiamma mai statica nei suoi giochi di forme nell’aria, ma assolutamente essenziale nella direzione verticale del suo essere: dalla terra al Cielo, dal basso verso l’alto, seguendo il proprio moto ascensionale.
Tuttavia, il Fuoco va costantemente alimentato e, per questo, serve l’aiuto e il contributo di tutti i collaboratori, attuali e futuri, di chi, secondo possibilità e disponibilità, porterà la legna necessaria a fortificarlo. Attraverso le tante modalità di supporto al progetto, Fuoco divampa per accendere nuovi cuori che, nonostante le avversità e le difficoltà, sentono il dovere di schierarsi nella guerra in atto. Perché di guerra si tratta – per chi non lo avesse capito, nonostante gli attacchi incessanti al Sacro, allo Stato, alla comunità, alle identità, alla famiglia, alla donna, all’uomo, al lavoro, alla salute…
Smettiamola di maledire il buio: al contrario, diamoci da fare per accendere e alimentare Fuoco, al fine di portare luce e calore laddove l’oscurità è sempre più fitta.
Sotto un cielo nero ma pieno di stelle, la veglia è appena cominciata.
1 commento
Complimenti, era ora che qualcuno passasse dal vittimismo e dallo piangersi addosso all’azione accendendo uno, dieci, cento, mille fuochi nella buia notte del kali yuga. Noi cerchiamo di fare la nostra parte combattendo il nichilismo terminale. Siamo a disposizione. La Fiamma è bella, disse il Poeta.